Uno dei cambiamenti più determinanti della nostra epoca è di certo la green transition, un passaggio necessario, destinano a modificare equilibri e sistemi in modo radicale. La transizione verso un modello sostenibile e green sta già impattando e avrà notevoli risvolti anche e soprattutto in futuro in modo trasversale su settori e industrie. Dagli aspetti organizzativi aziendali, fino alle strutture finanziarie, la transizione green influenzerà i modelli di funzionamento delle aziende, nonché le logiche di creazione e gestione del valore.

Da un punto di vista professionale, oltre alla transizione green, complici l’innovazione tecnologico-digitale e più recentemente le conseguenze della pandemia di Covid-19, molte professioni sono destinate a cambiare rapidamente – se non a scomparire – nei prossimi anni, per lasciare spazio a nuove figure chiamate ad affrontare le sfide globali del presente e del futuro. Il cambiamento climatico in particolare e lo stato di permacrisi che viviamo spingono in particolare verso modelli che pongano l’attenzione sulla sostenibilità ambientale. I Green Jobs rappresentano infatti senza dubbio i lavori del futuro. L’UNEP, l’agenzia dell’ONU operante in campo tutela ambientale definisce i green jobs come:

“occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale”.

Secondo il rapporto annuale GreenItaly 2021, stilato dalla Fondazione Symbola in collaborazione con Unioncamere, nel quinquennio 2016-2020 ben oltre 441.000 imprese hanno optato per investimenti in tecnologie e prodotti a basso impatto ambientale, rappresentando così il 21,4% del totale. Inoltre, il rapporto prevede che nel periodo 2021-2025 il 38% delle professioni richiederà competenze nel settore ambientale, con una notevole importanza, coinvolgendo approssimativamente tra 1,3 e 1,4 milioni di lavoratori.

Secondo una ricerca del World Economic Forum di LinkedIn sulle 100 professioni, 100 Jobs on the Rise, che si sono sviluppate più velocemente, in maniera consistente e globale, nel corso degli ultimi quattro anni, si osserva come i ruoli dove sono protagonisti la tecnologia, la digitalizzazione e la sostenibilità abbiano la maggiore crescita.

Tuttavia, abbiamo e avremo sempre di più un problema legato alle competenze. È fondamentale orientare in questo senso lo sviluppo del know-how necessario ad affrontare le diverse problematiche all’interno delle aziende, per questo occorre strutturare un ecosistema virtuoso che comprenda il sistema educativo e quello politico insieme a quello economico industriale e che favorisca lo sviluppo e la diffusione di tali competenze e figure professionali. Le competenze relative alla sostenibilità permeano infatti quasi tutti i settori professionali. Le aree in cui si dividono le green skill richieste sono:

  • la pianificazione della climate action;
  • la sostenibilità aziendale;
  • le strategie di approvvigionamento sostenibile.

 

Autore: Anna Tirindelli