La sostenibilità: un investimento che rende
Il 55% delle aziende dichiara che investirà in sostenibilità, ma per il 90% le scelte green sono ancora troppo costose, non ci sono competenze e le risorse del PNRR sono difficilmente accessibili.
Cresce tra le aziende la consapevolezza che gli investimenti in sostenibilità si traducono in vantaggi prima economici (55% degli intervistati) e poi di reputazione (45% degli intervistati). È uno dei dati che emerge dal primo osservatorio sulle Clean Technology realizzato da Innovatec, gruppo attivo nei servizi all’impresa in ambito sostenibilità, ed Eumetra, istituto di ricerca sociale e di marketing.
La ricerca, presentata a gennaio, ha coinvolto un ampio campione di imprese: sono state interpellate 800 tra piccole, grandi e medie imprese attive in diversi settori dalla produzione industriale di beni, all’edilizia, al commercio fino alla ristorazione.
Imprese e sostenibilità: lo stato dell’arte secondo la ricerca
Dall’osservatorio osservatorio sulle Clean Technology emergono diversi dati interessanti: il 70% delle imprese coinvolte ritiene che la sostenibilità abbia un impatto positivo sul business, tuttavia l’83% ha affermato di non avere ancora un piano industriale che la contempli e solo l’8% ha progetti a lungo termine.
Il 45% delle aziende ha effettuato investimenti in sostenibilità, individuando come priorità l’efficienza energetica (38%), la riconversione industriale con soluzioni sostenibili (20%), le tecnologie green (18%) e i processi di economia circolare (9%). Il 55% delle imprese non ha invece ancora effettuato nessun tipo di investimento.
Non mancano, tuttavia, le buone notizie: l’84% delle aziende interpellate ha consapevolezza che un orientamento sostenibile implica un radicale cambiamento nei processi aziendali e il 55% è convinto che la crescita futura dipenderà proprio da questi investimenti.
I settori produttivi più propensi a investimenti in sostenibilità sono energia, agricoltura, alimentare e tessile e le principali aree di intervento prevedono efficienza energetica, tecnologie pulite e formazione.
Che cosa giustifica, dunque, il gap tra consapevolezza e realizzazione?
I principali ostacoli agli investimenti
Come ha sottolineato Elio Catania, presidente di Innovatec, fino a una decina di anni fa la sostenibilità era più subita che ricercata dalle aziende. E, ancora oggi, il 63% ritiene che il costo degli investimenti iniziali per avviare azioni green sia troppo alto, il 38% evidenzia una mancanza di competenze, il 24% l’eccessiva burocrazia e il 30% la mancanza di incentivi.
Qualche perplessità viene avanzata anche in relazione alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: per l’80% delle imprese è “molto difficile” che i fondi vengano assegnati e spesi e per il 41% sarà “difficile accedervi”.
Le possibili soluzioni
È ancora Catania a individuare la necessità che non venga meno il ruolo di capofila delle imprese più grandi che hanno risorse per investire in questa direzione e influenzare positivamente il loro ecosistema e a sottolineare che il tempo degli alibi è finito perché il rischio è trovarsi ancora una volta a rincorrere quando gli altri saranno già partiti.
La centralità della sostenibilità come driver di crescita è sviluppo è riconosciuta, occorre ora dare concretezza a questo sentiment diffuso.