Dal 5 gennaio 2023 è entrate in vigore la direttiva sul reporting di sostenibilità delle imprese (CSRD), una nuova legge dell’UE che prevede requisiti più severi per la redazione di questi documenti.
La pubblicazione delle prime relazioni è indicata per il 2024, ma sono previste tre diverse scadenze in base alle caratteristiche dell’impresa:
• 1 gennaio 2024 per le aziende con più di 500 dipendenti già soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD), che dovranno presentare le loro relazioni nel 2025;
• 1 gennaio 2025 per le grandi aziende che non sono attualmente soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria, con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali, che dovranno presentare le loro relazioni nel 2026;
• 1 gennaio 2026 per gli istituti di credito piccoli e non complessi, gli assicuratori captive e le PMI quotate in borsa. Per queste ultime è prevista una clausola di opt-out fino al 2028.
Dell’intera direttiva, ci interessa approfondire qui uno standard specifico (AA1000 SES), relativo allo stakeholder engagement: insieme ai principi contenuti nell’Agenda 2030, può costituire un importante strumento di coinvolgimento e comunicazione per le aziende.
Per comprendere realmente il potenziale di questi obblighi normativi, è utile fare un ripasso del loro significato e delle funzioni.
LO STAKEHOLDER ENGAGEMENT
Nel 1963, il Research Institute della Stanford University ha offerto la prima definizione completa “stakeholder”. Il libro di Edward Freeman, il primo nel suo genere, descriveva uno stakeholder come un soggetto la cui assenza avrebbe significato la fine di un’azienda. Il concetto di “stakeholder” comprende una moltitudine di soggetti, tra cui azionisti di maggioranza e minoranza, creditori sociali, dipendenti, dirigenti, fornitori, clienti finali e intermediari, sindacati, concorrenti, istituzioni (quali scuole, università, comuni, province e regioni), e membri delle comunità locali e delle loro varie associazioni e comitati.
Lo stakeholder engagement consiste, dunque, nel dialogo e nel coinvolgimento attivo dei portatori di interesse interni ed esterni all’azienda e rappresenta un passaggio di fondamentale importanza per l’integrazione della sostenibilità nei processi aziendali.
I PRINCIPI DELL’AGENDA 2030
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG) sono 17 obiettivi interconnessi, definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite come strategia “per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti”. Sono conosciuti anche come Agenda 2030, dal nome del documento intitolato “Trasformare il nostro mondo. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.”
Sono stati sottoscritti nel 2015 da 196 Paesi e racchiudono 169 target.
Con la sottoscrizione istituzionale è arrivata anche la necessità delle imprese di contribuire a questo sviluppo: per guidarle e supportarle nel processo di allineamento delle rispettive strategie agli SDG è stata creata una metodologia standard con l’SDG COMPASS, composto dai tre soggetti internazionali più importanti in questo ambito: il Global Reporting Initiative (GRI), l’UN Global Compact e il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD).
PERCHÉ INTEGRARE GLI SDG NEI PIANI AZIENDALI – E COMUNICARLO
Gli SDG forniscono una cornice chiara e comprensibile per comunicare le sfide globali e le azioni necessarie per affrontarle. Essi ricoprono una vasta gamma di questioni, tra cui povertà, fame, salute, istruzione, uguaglianza di genere, accesso all’energia, gestione delle risorse naturali, cambiamento climatico e molto altro. Questa diversità di argomenti permette di coinvolgere un’ampia gamma di stakeholder e di promuovere la partecipazione di tutti i settori della società, oltre che costituire una potenziale crescita per ogni azienda: sviluppando e implementando soluzioni per il raggiungimento degli SDG, infatti, le aziende possono identificare future opportunità di business e di risposta (o creazione) di nuovi mercati, abbassando il loro profilo di rischio.
La struttura degli SDG è semplice da utilizzare, in quanto ogni obiettivo è accompagnato da obiettivi specifici e indicatori che misurano i progressi compiuti verso il raggiungimento di ciascun obiettivo. Questo rende possibile il monitoraggio e la valutazione dei risultati ottenuti, facilitando la comunicazione dei successi e delle sfide ancora da affrontare.
Inoltre, gli SDG sono stati formulati in modo da essere facilmente comprensibili anche per il pubblico non specializzato. I 17 obiettivi sono espressi in un linguaggio chiaro e con obiettivi tangibili, il che rende più semplice per le organizzazioni, i governi, le imprese e la società civile comunicare sui temi della sostenibilità in modo accessibile e coinvolgente.
Profondità scientifica e semplicità di utilizzo per la comunicazione: gli SDG sono insomma uno strumento fondamentale per agire e per sensibilizzare sulla sostenibilità. La loro struttura solida fornisce una guida chiara per affrontare le sfide globali, mentre la loro formulazione accessibile
permette di coinvolgere un’ampia varietà di stakeholder e di comunicare in modo efficace le azioni e i progressi compiuti.
L’OPPORTUNITÀ DI COINVOLGIMENTO
È evidente allora come i principi dell’Agenda costituiscano l’occasione ideale per avviare o per consolidare un piano di stakeholder engagement. Attraverso quel framework e considerando lo standard AA1000 SES, ogni organizzazione può identificare tutti i soggetti interessati e interagire con loro per condividere informazioni, ascoltare le loro opinioni e preoccupazioni e stabilire un dialogo aperto e costruttivo.
Come ogni occasione, anche questa – se gestita efficacemente – può portare a una serie di vantaggi per l’organizzazione, tra cui:
- migliorare la reputazione e la fiducia dei portatori di interesse;
- identificare nuove opportunità di business o mitigare rischi;
- ottenere informazioni preziose per prendere decisioni informate;
- accrescere il supporto e l’adesione degli stakeholder alle iniziative dell’organizzazione;
- ridurre il rischio di conflitti o controversie.
Ma come rendere questa occasione di comunicazione davvero efficace?
Organizzando, ad esempio, un positive action day aziendale. Welcome Adv e Strategy Innovation srl hanno lavorato alla creazione dell’SDG Day, ovvero un evento multi-format che unisce i nuovi obblighi in materia di stakeholder engagement, la necessità di attivare forme di comunicazione efficace e il potere di sensibilizzazione dell’Agenda 2030.
Se l’obiettivo dello stakeholder engagement, infatti, è quello di creare un dialogo costruttivo e reciproco tra l’organizzazione e gli stakeholder al fine di comprendere e rispondere ai rispettivi interessi, aspettative e preoccupazioni, tale coinvolgimento può avvenire attraverso diverse modalità, come incontri faccia a faccia, consultazioni pubbliche, sondaggi, questionari online, gruppi di lavoro, pubblicazioni informative e coinvolgimento sui social media. L’unica vera regola per essere efficaci è calibrare le modalità sulla base delle caratteristiche della singola organizzazione e dei suoi interlocutori: le giornate possono assumere allora la forma di un evento, un workshop, un game o una challenge.
Cool, no?
In fondo, perché rendere pesante un’occasione di scambio, quando può essere interattiva e cool?