Esperienze

Andrea Cereda

L’evento

Una vita da art director. Poi l’incontro con l’arte e la scoperta di una vocazione radicale, che trova nell’utilizzo di vecchie lamiere logorate dal tempo e detentrici di numerose testimonianze derivate dalle loro “vite” precedenti la propria espressione. Classe 1961, dal 1999 Andrea Cereda si è dedicato totalmente alla scultura e alle installazioni, trovando nel linguaggio dell’arte e un mezzo per “suggerire  storie”, che lascino a chi le guarda la possibilità di farle proprie, di sentirsi partecipe di un sentimento che pur partendo dal suo vissuto personale, in realtà tocca la sfera universale. Comunicare sensazioni e fornire allo spettatore elementi e spunti in grado di porlo in relazione con se stesso è quello che cerca di fare in ogni suo lavoro. La scoperta dei suoi e nostri “mondi” ha luogo nel suo atelier-laboratorio, uno spazio che, al pari delle sue opere, trasuda emozioni che nascono dal vissuto delle cose.

Come nasce un tricheco

Dal disegno alla selezione dei materiali, dalla loro lavorazione al loro assemblaggio, attraverso saldature “urgenti”, come lui stesso le chiama. In questo video Andrea Cereda ci racconta come nasce e prende forma dalla sua creatività un tricheco, uno dei tanti animali che costituiscono il suo straordinario bestiario.

Marco Mandelli

Con Andrea Cereda ha realizzato un sogno: trasformare in “opere d’arte” le lamiere con cui realizza l’ampio catalogo di prodotti della sua azienda e che già i suoi clienti di tutto il mondo ritengono “fatti ad arte” per la qualità, la cura, la perfezione e l’elevata personalizzazione che li rendono unici sul mercato. Così Marco Mandelli, attraverso l’amicizia con Andrea Cereda, ha legato l’immagine di Silfa alla creatività dell’artista, creando un connubio assolutamente straordinario.

Pulcinoelefante di Aberto Casiraghy

Dal 1982 ad oggi dalla sua  casa editrice in meno di 40 anni sono stati editi oltre 10.800 titoli. Così Alberto Casiraghy, fondatore nel 1982 de “pulcinoelefante” è diventato un vero e proprio “caso” letterario: al punto che le sue migliaia di piccole plaquettes, formate da un testo (aforisma o breve poesia) fatto  a mano con caratteri mobili e accompagnato da piccole incisioni o disegni originali eseguiti da artisti, sempre tirate in meno di 60 esemplari, sono state acquistate dal Comune di Milano ed oggi sono esposte in una stanza della Casa-Museo Boschi Di Stefano.

La linea editoriale segue lo schema degli incontri e dei desideri del fondatore Alberto Casiraghy: autori, poeti fintamente sconosciuti e dunque resi celebri quali Allen Ginsberg, Ezra Pound, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, Franz Kafka, Samuel Beckett, Jean Cocteau, Wisława Szymborska, Arturo Schwarz.

Ma è Alda Merini a rendere unico il percorso di Pulcinoelefante: dall’incontro tra il fondatore e la poetessa milanese nascono oltre 700 libretti e la certezza che questa sia una storia non solo da raccontare ma anche da mettere in mostra.

Gestazione

Un’opera che evoca il senso della nascita biologica e cosmica, attraverso l’impiego di una forma archetipica, allo stesso tempo intuitiva e allusiva, diretta e sfuggente, esplicita perché associabile ad una forma naturale come quella ovoidale, ma anche misteriosa per le sue dimensioni, per la sua apparizione improvvisa e inspiegabile al centro di uno spazio geometricamente definito.

Una sorta di meteorite piovuto dal cielo, una entità biologica e mitologica allo stesso tempo, una sfinge che ci interroga sul senso del tempo, sull’origine dell’esistenza. Ma anche un esoscheletro vuoto, il resto di un processo di gestazione compiuto, una sorta di placenta abbandonata dopo essere servita a nutrire la vita.

Vittorio Raschetti

La parte sommersa del sé

È composto da scheletri di scarne e semplici barche, a raffigurare dei relitti quali sinonimi delle questioni irrisolte che ognuno di noi porta dentro di sé. L’essere realizzate con dei materiali di recupero, mette in stretta connessione filologica l’aspetto di queste sculture con il loro significato intrinseco, infatti, così come appaiono usurate, arruginite e abbandonate, allo stesso modo potrebbero apparire altrettanto logore, deteriorate e dimenticate tutte quelle problematiche che si sono inabissate sotto, dentro e lateralmente, le nostre coscienze.

Annalisa D’Amelio

Giangol – Bestiario e bidoni

Pur mantenendo fede alla propria ricerca, questo moderno bestiario di animali esotici ci ammicca con ironia e garbo; sagome esasperate nelle loro peculiarità proprio perché appartenenti all’universo puro dell’immaginazione, spesso assopita e imprigionata dalla nostra razionalità, ma che si desta  quando inciampiamo nella tenerezza di un gatto che fa le fusa o un cane che scodinzola. E più che ad un Tarzan che, con il proprio urlo, addomestica e richiama a sé l’universo animale, il bestiario di Cereda asseconda, semmai, l’invito di Noè a salire sulla stessa barca e condividere un viaggio fantastico di un’esperienza estetica che rende omaggio al mondo incontaminato degli animali. Che è quello più prossimo alla fantasia e ai sogni dello spettatore.

Natale Oggionni

Custodi

Il guscio, la pelle, l’ultima barriera di un corpo prima dell’incontro/scontro con l’esterno. Il bisogno di proteggersi dagli agenti esterni che potrebbero anche solo con il loro sguardo intaccarne, profanarne il contenuto. L’installazione è composta da 13 elementi realizzati utilizzando vasche di vecchie carriole da muratore assemblate a due a due (una sormonta l’altra) così da formare dei “gusci” che proteggono ciò che sta all’interno e che viene negato all’occhio dello spettatore. Quello che sappiamo degli altri, in fondo, è solo ciò che vediamo esternamente.

I pensieri più intimi sono custoditi gelosamente nel profondo.

Costellazioni empiriche

Ogni individuo, nella sua unicità, è potenzialmente una stella.

Tentare di elevarsi al di sopra delle cose terrene, alleggerendosi dalle pulsioni più viscerali e dagli istinti che indissolubilmente ci ancorano al suolo, è una necessità. Necessità dettata dal desiderio di liberarsi di ciò che dentro di noi ci impedisce di raggiungere quell’ideale di perfezione attribuita alle stelle. In questa serie di lavori l’ombra gioca un ruolo fondamentale: è la proiezione di un sogno, di un desiderio… è la parte visibile delle nostre aspirazioni.

L’ordine delle cose

Ciò che nella nostra visione può apparire frutto del caso, disordine, indecifrabile logaritmo, in Natura trova una sua metrica, una logica apparentemente inesistente – ma in realtà determinante- per stabilire l’ordine che la sostiene.

Accade nel regno animale, nella crescita delle piante, accade nella disposizione dell’Universo.

Questi lavori si basano sul quadrato e sulle sue diagonali per determinare la posizione dei vari elementi: tutti gli allineamenti sono frutto di un calcolo geometrico/matematico che porta la composizione ad essere visivamente armonica.